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Biografia 1911-1949

1911-1949 - 1950-1959 - 1960-1969 - 1970-1979 - 1980-1987


1911

Ele D’Artagnan nacque a Venezia il 13 Novembre 1911, figlio di una “donna che non vuole essere riconosciuta” e presentato alle ore 23 per la registrazione nella Casa Comunale da una levatrice, Amalia Verza, 61 anni e due testimoni, Anna Albanese, 67 anni e Giulia Gregolin, 49 anni. Le tre donne dichiarano che è volere della madre dare al neonato il nome di Michele e il cognome (inventato) Stinelli. Il piccolo Michele viene così portato all’Istituto Provinciale per l’Infanzia di Venezia S. Maria della Pietà: un orfanotrofio.

1920

Mentre frequenta in Collegio la scuola elementare per orfani, viene affidato nei periodi di vacanza ed estivi a varie famiglie di contadini in villaggi nella provincia di Padova e Treviso (Zero Branco, Sambughè, Preganziol etc.) per lavorare nei campi ed acquisire una vita familiare adottiva. Poi dichiarerà più volte di avere avuto in quel periodo 10 matrigne più la suora superiore. Frequenta la scuola serale per i primi rudimenti musicali con il M° Casagrande.

1921/22

Continua il Collegio e prende anche lezioni di musica e tromba quando va da Venezia a Preganziol. In seguito viene iscritto al Regio Istituto (Musicale?) Francesco Manzato di Treviso.

1923/25

Con il regista Zanuzzi frequenta la prima scuola di recitazione al teatro Garibaldi di Treviso. In quel periodo, quattordicenne, nasce la sua passione per la recitazione e la bicicletta. Così scriverà di quel tempo: “E poi corse in bici e botte a tutti…Ero un contadino fiero a 14 anni…e ricevevo visite periodiche di certe persone estranee…”.Più tardi da adulto si definirà ancora “Artista e attore contadino”.

1926/29

Conclude la sua scuola in collegio e lo studio della tromba tra Venezia, Treviso e Padova, lavorando sempre con le famiglie contadine adottive. Recita in un saggio teatrale a Ca’ Pesaro. Il 17 febbraio entra nella scuola allievi della Guardia di Finanza ed è inviato in servizio ai confini delle Alpi (Sondrio). La ferma militare si conclude il 22 febbraio 1933.

1934/36

Viene richiamato di nuovo per il servizio militare a Roma (dove arriva da Treviso in bicicletta insieme ad un amico) in qualità di Trombettiere nella fanfara del Re e del Duce e vi presta servizio dal 21 giugno del 1934. Trasferisce la sua residenza a Roma e si onora di essere diventato cittadino romano. Passa un periodo sempre da militare ad Arezzo. L’impegno con la banda a pieno regime termina nel ’36, ma rimane iscritto e a disposizione; infatti viene convocato saltuariamente in vista delle grandi manifestazioni patriottiche tra cui l’arrivo di Hitler a Roma nel 1938.

1938/48

Sono questi gli anni in cui esercita la professione di rappresentante e piazzista con base e residenza a Milano, ma con lunghi periodi passati a Bolzano, Venezia, Treviso, Padova e qualche puntata a Roma. Lo fa per le ditte Borletti, AEG, Alemagna, Motta. Scoppia la guerra e sono momenti duri per tutti, arrivano i nazisti e si viene deportati facilmente nei campi di concentramento. D. dichiarava spesso di aver salvato un partigiano a Milano nel ’44 in Via Vitruvio. Intercala al suo normale lavoro, spettacoli di teatro comico, musica e svolge anche il ruolo di presentatore per manifestazioni di moda, arte, volti nuovi, concorsi di bellezza: (Como, Bergamo, Brescia, Mogliano Veneto); a Preganziol recita nella famosa commedia buffa Nina non far la stupida. Nel cinema esordisce come generico-extra nei film Fabiola e Il Segno della croce. E’ andato perduto il racconto con il quale dopo la guerra vinse il concorso letterario bandito dal giornale Milano Sera. E ancora con una novella, La casa, vince un premio del Gazzettino di Venezia, aiutato in questo dal prof. Giorgio Zamberlan, allora direttore della rivista Italie e Suisse. Si diletta nel disegnare e dipingere; la prima Zucca ad acquerello risale al ’39 e ancora si conserva. Il motivo ‘zucca’ sarà un’icona costante nella sua opera futura a testimonianza della sua origine contadina (si definiva artista-contadino): con essa voleva significare l’eros che emana dai frutti della terra. Partecipa a fotoromanzi, continua a presentare spettacoli e abbandona gradatamente il suo lavoro di rappresentante.


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